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by s0s

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1.
Memento Mori 03:12
Faccio cappotti di legno su misura, vendo cuscini, ma di fiori, senza piume ma con cura. Lego i lacci delle scarpe ai morti. Pensa che ridere se tornassero come zombie. Siam uomini non con le palle, ma con le pale, hai pare?? Quando pensiamo a te non ti preoccupare. Non è più un tuo problema, tanto sarai di schiena. Siam sempre un passo dietro a te ma con il carro a tema. Forse non capirai o forse io non capirò, la fine arriva sai, il fato è scritto bro. Meglio volare bassi, viver gli anni migliori. Perché poi muori.. Memento mori! Contrari all’apertura delle casse, chiuse. Le clienti non son mai tornate da me, deluse. La terra è piatta, fidati che io lo so per certo, solo quella che metto sopra, come coperto. La piaga al giorno d’oggi è il misogino, non preoccuparti c’è per ognuno un proprio mogano. Staresti meglio meno bianca, più abbronzata. Ho organizzato molti viaggi, ma viaggi di sola andata. A tutti gli sbruffoni, finti amici ed avvoltoi. State sereni prima o poi vestirò anche voi! A tutti gli sbruffoni, finti amici ed avvoltoi. State sereni prima o poi vestirò anche voi! Forse non capirai o forse io non capirò, la fine arriva sai, il fato è scritto bro. Meglio volare bassi, viver gli anni migliori. Perché poi muori.. Memento mori! La vita è breve meglio spremerla, ma è anche bene Circondarsi di persone vere, pure e serene. Non fate i grandi, i superiori, o i migliori, Che tanto prima o poi, memento mori! Forse non capirai o forse io non capirò, la fine arriva sai, il fato è scritto bro. Meglio volare bassi, viver gli anni migliori. Perché poi muori.. Memento mori!
2.
Briarcliff 02:33
Guarda fuori. Scappa, corri. Ci stanno cercando sanno dove ti nascondi. Isolamento, isolamento, non siamo pronti. farò il bravo lo prometto basta che mi ascolti. Sento le voci in testa, come andrà a finire, scappa resta, qualcuno, dovrà morire. Se sei diverso i normali ti devono punire. I buoni, che a Cristo misero le spine. Vorrei sparare in testa ad ogni moralista, arrivista Finto perbenista in fissa da catechista. Il vero folle è solo un anticonformista, che si è liberato da questa società fascista. Non dire queste cose, o finiremo male, la suora ha detto che è peccato essere anormale. Mi sbatto il cazzo dell’etichetta artificiale, se questa è la mia società resto antisociale. Pensa fuori dagli schemi e sei... Pazzo! Non darò voce ai pensieri miei... Pazzo! Droghe miei cari, pessimi affari, com'è però che mi prescrivono sostanze tali. Non sono naturali, però sono legali, ci fanno male ma li chiamano medicinali. Morali su morali giudicato da miei pari, vedo epilettici non pazzi, trattati tali. Cicatrizzando tutte le tue reti neurali, reprimono soggetti creando degli schiavi. A ghé poc temp e tropa roba da far mei ca parla in dialet sa vö mia fnir mal. Parlavo troppo e mi hanno folgorato il cervelletto. Ora non parlo, sbavo dicono, porto rispetto. Scartiamo chi è diverso poiché ritenuto un danno, e un omicida in carcere è tanto se fa un anno. Sulla giustizia io non c’ho capito un cazzo, ma in fondo io chi sono se non solo un altro pazzo. Pensa fuori dagli schemi e sei... Pazzo! Non darò voce ai pensieri miei... Pazzo!
3.
Parla di me, di come sono, dipinto da altri, tra dicerie su quello che suono. Pensa di me, mi, associ al demonio. Però sono peggio poiché col demonio puoi scendere a patti io me ne sboro, un moro, che suona anche senza decoro. La fotta di un cazzo di coro, però da solo resto chi sono e sono. Robet Johnson. Io non sono, Tutto questo. Guardo questa finta devozione, ambizione, per ciò che non siamo e non trovo più un senso. Ma sono, ciò che penso. Sono il verbo di rivoluzione, il frutto di un nome, passione di ciò che ho dentro. Parla di me, di come sono, dipinto da altri tra dicerie, su quello che suono. Fatto da me, Split, forgiato dal tuono. Cresciuto tra i juck joint, un black boy che al mondo sarà un pover uomo poi, Willy Brown e Charly Petter, Son House jemmo tra le vette, Il mio suono la gente lo sente ma non comprende. Dicon che spacchi le orecchie da sempre, buono a far niente, persi una figlia anche in un incidente, poi la bottiglia divenne il mio agente. Ma a quell’incrocio tra due strade a mezza notte, quella figura ben più oscura della morte. Disse tu suonerai ancora e ben più forte, da quella notte, cambiò per sempre la mia sorte. Io non sono, Tutto questo. Guardo questa finta devozione, ambizione, per ciò che non siamo e non trovo più un senso. Ma sono, ciò che penso. Sono il verbo di rivoluzione, il frutto di un nome, passione di ciò che ho dentro.
4.
Dalia Nera 03:50
15 Gennaio 47, città degli angeli di false vette, un giorno come tanti ho la testa assente, c’è odore di sangue l’aria lo promette. Sto intrappolato sulla scrivania, tra un’Olivetti e del caffè sforno burocrazia, che mi ha incastrato in questo posto è la diplomazia e quando suona alla centrale sono pronto via! La direzione è verso Leiment Park, sfreccio con la volante a fianco David Clark. Quando arriviamo sul posto l’atmosfera è Dark, talmente inreale che aspetto suoni il Ciack. Ma non è un film e la realtà è peggio, nei vecchi file non ho mai visto nulla che sia peggio, sull’erba pezzi di una dama, sul volto uno sfregio, Glasgow smile ha consumato ogni mio falso credo. Elizabeth Short.. Elizabeth Short! Tu non pensavi questa fosse una storia vera, hanno insabbiato tutto come la Dalia Nera. Destino crudele, che pena mi fai, ti senti più forte di questa realtà, la tua ossessione ti divorerà. E’ la punizione perfetta. Potrei fare mille nomi, parlare dei sospettati vero? Ventidue indagati, condannati ZERO. La giustizia non ammette errori, stavolta non credo basti stendere un velo pietoso sul pietoso zelo. 16 febbraio del 47, stessa scrivania stesse le finte vette. Parlano di Dio la voce non si sente, l’omertà mi sembra molto più potente. Manley detto Red la finta pista, come il cantante folk Woody sociopatico alcolista. Welles più vicino in quanto professionista, regista, tagliente come il suo punto di vista. Ma il vincitore sembra George Hodel. Visto più volte con la Short, Biltmore Hotel. Prove schiaccianti il caso è chiuso mon frere! Ma è amato e conosciuto: freedom Pharrel. Elizabeth Short.. Elizabeth Short! Tu non pensavi questa fosse una storia vera, hanno insabbiato tutto come la Dalia Nera. Destino crudele, hai perso la testa, che pena mi fai, ti senti più forte di di fronte alla vittima, di questa realtà, la tua ossessione ti divorerà. E’ la punizione perfetta. Destino crudele. Hai perso la testa! Ti senti più forte. Hai perso la testa! La tua ossessione ti divorerà, è la punizione perfetta! Come la Dalia Nera!
5.
s0s 03:16
Sono nato quando ancora tu non c’eri, quando i valori eran pochi però veri. Quando la voglia di spaccare più degli altri, andava oltre i contati e i tatuaggi avevan dietro dei pensieri. Portami indietro perché qui non ce la faccio, portami indietro perché prima o poi li ammazzo, dicono resta calmo, resto calmo, più che calmo ho dentro il palmo il callo di sto cazzo. Sembra una giungla però senza sentimenti, in questa giungla stringo il culo e mostro i denti. Tutti contenti, pochi argomenti, tra queste menti fatte di finti commenti. Tu non toccare la mia famiglia, qui è bravo chi si raccapiglia. La società ci assomiglia, bella, siamo i figli della merda! Welcome to da family. Welcome to ma family. Welcome to da family. Bella, siamo i figli della merda! Scrivo in cantina, bevo caffeina, fumo una paina la mia adrenalina. Aborro sti figli della codeina, si senton già grandi di prima mattina. Troppo vecchio per sta disciplina, sto con la scuola della cartina. Esci coi s0s e ti senti divina, poiché ogni mina è più pesa di prima. Respiro a fondo mentre passano le sbarbine, rollo polveri sottili nelle cartine. Vivono green mentre si pippano tossine ste vegan, vedon più beghe di latrine. Eco dell’eco dell’eco, non vogliono inquinare, adesso ti spiego. Le tue pare sono vere davvero, la terra ha un brutto male, l’umano ed il suo ego. Ego, ego. Welcome to da family. Welcome to ma family. Welcome to da family. Bella, siamo i figli della merda! Stiamo ai ferri corti, amico mio, vengo dalla merda e nella merda sguazzo tra l’oblio. Sono volgare, troppo schietto, io?! Ma a raccontarvi palle ci ha già pensato Dio. Io vengo dalla mia famiglia e bisbiglia, in questo mondo è bravo solo chi si raccapiglia. La società ci assomiglia, bella, siamo i figli della merda! Welcome to da family. Welcome to ma family. Welcome to da family. Bella, siamo i figli della merda!

credits

released October 31, 2021

All music by s0s
All lyrics by B. Duvalier
Recorded, mixed & mastered by Carlo Cantini at digitube studio (Mantova) between january & march 2021.
Cover art by Marco Zerbinati.
Guest vocals on "Dalia Nera" by Laura Larizza.

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about

s0s Mantua, Italy

s0s is a Rap&Roll band from Mantova, Italy.
Members:
B. Duvalier (Vocals & Lyrics)
P. Daras (Guitars)
M. Satûrn (Drums & Backing Vocals)
D. Saster (Bass & Backing Vocals)

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